L’AC di Caltagirone nel cammino di attuazione del Piano Pastorale diocesano “Come una Sposa adorna per il suo Sposo” (Ap. 21,2)

La lettura e la meditazione del Piano pastorale diocesano, che S.E. Mons. Calogero Peri ci ha consegnato nell’Assemblea pastorale del 28 settembre scorso, ci fa dono di alcune “prospettive di impegno” per l’anno pastorale che ci accingiamo a vivere. Prospettive che ciascun Consiglio parrocchiale di Azione Cattolica deve, in comunione con il proprio sacerdote Assistente, tentare di realizzare nel cammino ordinario della propria associazione e della propria comunità parrocchiale.1)    Relazioni umane cordiali, purificate e trasfigurate:

Il punto da cui partire per l’attuazione del Piano pastorale diocesano è quello di puntare sulla qualità delle relazioni umane nella comunità cristiana. Occorre rinnovare la propria disponibilità ad essere Chiesa, a lavorare nella Chiesa e per la Chiesa; a muoversi quindi dalle ‘riunioni’ verso ‘l’unione’ per costruire una comunità che ha nella comunione con Dio e con i fratelli il suo punto di forza. “Per avere relazioni serene, purificate e trasfigurate, è necessario, – afferma infatti il nostro Vescovo – farvi entrare il Vangelo e la logica nuova dello Spirito; vedere nell’altro, chiunque questi sia, la presenza del nostro Maestro che noi vogliamo accogliere e servire. Senza comunione, infatti, non ci può essere trasmissione della fede, la quale, prima di essere un insieme di verità a cui aderire, è esperienza che i singoli e la comunità fanno della vita in Cristo e nello Spirito”.
È possibile, come ci dice S.E. Mons. Peri, instaurare relazioni umane vere, autentiche, cordiali a tutti i livelli, trasformando le relazioni occasionali in relazioni che siano fraterne e soprattutto tendano ad essere di amicizia; lanciando a tutti un chiaro messaggio di simpatia, di cordialità, in modo che chiunque accosti un cristiano o incontri la comunità parrocchiale per i sacramenti o per altro, sia conquistato, prima che dalle parole, dall’accoglienza incondizionata e misericordiosa. È la logica secondo cui, senza comunione non ci può essere comunicazione, non ci può essere dialogo, non scatta nessun vero processo di educazione e di apprendimento; solo nella comunione, la comunità credente aiuta e permette agli uomini di incontrare personalmente il Signore Gesù.

2)    Cura della propria vita interiore:

Poiché il rinnovamento spirituale della comunità cristiana parte dalla preghiera personale, familiare e comunitaria, le Associazioni di Azione Cattolica siano impegnate nell’educare, nel formare e nell’accompagnare le persone, le famiglie e le comunità cristiane nell’esperienza della preghiera come dialogo di amore tenero, confidente e filiale con il Padre attraverso Cristo nello Spirito. “A tal fine – ci esorta Mons. Peri – si avviino e si sostengano esperienze di scuola di preghiera, di lectio divina, di liturgia delle ore, di adorazione eucaristica, di pratiche devozionali, perché la vita nello Spirito di ogni battezzato, delle nostre famiglie e delle nostre comunità si nutra, si esprima e si rinnovi nell’ascolto dello Spirito, nello stupore della lode, nella gioia del ringraziamento, nella confidenza della supplica, nella fraterna intercessione per i bisogni propri e altrui, nel fervore per la missione e nella tenerezza della comunione dei santi”.
Per un serio cammino di conversione personale e comunitaria occorre, inoltre, riscoprire e valorizzare la centralità del sacramento della Riconciliazione, dando maggiore disponibilità e attenzione alla celebrazione individuale e comunitaria del sacramento della Riconciliazione, all’ascolto della Parola di Dio, alla direzione spirituale.

3)    Cura dei propri sacerdoti:

Tutte le Associazioni parrocchiali di Azione Cattolica si prendano cura dei propri sacerdoti assistenti e li accompagnino nel comune cammino di rinnovamento con una invocazione incessante allo Spirito, consapevole che i presbiteri sono della comunità e per la comunità e che la comunità è affidata da Cristo alla loro carità pastorale e al loro zelo missionario: è un dono reciproco che Dio fa al suo popolo e che impegna tutti noi a prenderci cura gli uni degli altri. Ciò aiuterà sia il nostro Presbiterio a superare il rischio dell’individualismo e dell’isolamento esistenziale e/o pastorale, sia il laicato impegnato ad evitare e/o superare atteggiamenti di indifferenza, di irresponsabili pretese e di protagonismi poco rispettosi nei riguardi dei propri pastori.

4)    Formazione dei formatori:

Tutti i responsabili si occupino della propria formazione, iscrivendosi alla Scuola diocesana di teologia, una preziosa opportunità formativa che verrà attivata in quattro centri della diocesi (Caltagirone, Grammichele, Scordia e Ramacca), non dimenticando che la maturazione avviene soprattutto nella preghiera e per vissuto esperienziale. L’Associazione diocesana, come di consueto, organizzerà diversi momenti formativi per i Responsabili di tutti i Settori.

5)    Accompagnamento delle famiglie nell’educazione cristiana dei figli:

Memori che si impara a pregare pregando, le famiglie pratichino e curino l’educazione alla preghiera dei loro figli fin dai primi anni, consapevoli che la famiglia è per sua natura e missione “chiesa domestica”, ossia comunità, casa e scuola di salvezza a partire dai suoi membri.
I Consigli parrocchiali di AC sono invitati a riflettere ed organizzare momenti di formazione per i genitori dei ragazzi dell’ACR, utilizzando gli strumenti che l’Associazione produce annualmente “Genitori per” e le guide ACR 6/8, 9/11 e 12/14, attenzionando anche la guida per i piccolissimi (i fanciulli al di sotto dei 6 anni).

6)    Memoria delle nostre radici spirituali:

Il cammino verso il bicentenario della erezione della Diocesi può diventare l’occasione propizia per fare memoria del nostro passato e valorizzare l’identità e il senso d’appartenenza delle diverse comunità parrocchiali, della religiosità popolare tipica di ogni comune della diocesi, inserite nell’ottica più generale del cammino di tutta la Chiesa calatina dalla sua erezione ad oggi. Occorre riscoprire la storia delle nostre Chiese parrocchiali come luogo teologico dove il Signore ha operato grandi cose. E nel cammino di riscoperta delle nostre “radici spirituali”, significativo potrebbe essere l’esercizio di ricostruzione di profili di figure di “santità laicale” che hanno donato la propria vita per la Chiesa e per l’Associazione. Questi profili potrebbero essere raccolti e pubblicati sul sito diocesano dell’Azione Cattolica calatina.

Margherita Marchese