Quest’anno la generosità e l’amore per la pace degli acierrini, delle famiglie e dell’Ac tutta aiuterà i ragazzi boliviani che cercano di uscire dal crimine e coloro che ne sostengono i sogni e le speranze.
Lo slogan del Mese della Pace 2012 racconta in modo inequivocabile quale sia l’unica via per arrivare alla Pace. La via maestra che conduce “diritti” alla meta, proprio come un sentiero di montagna sterrato tra i boschi, è quella dei diritti
e dell’uguaglianza. I concetti di giustizia e di legalità rivestono un ruolo da protagonisti all’interno del Mese della Pace, come linguaggio e veicolo di libertà.
I diritti rappresentano la forma più alta e completa per esprimere pienamente la propria libertà, ma da soli non bastano, è necessario che qualcosa o qualcuno regoli l’incontro e lo scontro dei diritti di ciascuno (bambini, uomini, donne, anziani, genitori, figli, credenti, non credenti ecc.) e dia loro un’unica direzione, quella della convivenza fraterna, quella della Pace.
Il gadget che accompagnerà e sosterrà l’iniziativa di Pace 2012 è una borraccia, strumento essenziale per una lunga e faticosa passeggiata in montagna.
La borraccia rappresenta la possibilità di fermarsi e rifocillarsi, senza arrendersi, con l’unico scopo di ripartire. Inoltre può essere anche un segno profondo di amicizia e condivisione.
L’iniziativa di pace sostenuta in Bolivia
L’ACR, con l’iniziativa di carità del Mese della Pace 2012, si sposta in Bolivia, nel cuore dell’America Latina.
La Bolivia ha conquistato la libertà e la democrazia molto recentemente (tra gli anni ’50 e gli anni ’70 del XX secolo) con alcune parentesi dittatoriali particolarmente tragiche e problematiche.
In questo paese, che sta camminando per avvicinarsi a una società sempre più capace di rispettare i diritti e di definire leggi e regole sempre più giuste ed eque, sta nascendo un movimento che coinvolge le carceri boliviane, cioè quei
luoghi in cui coloro che vengono arrestati dovrebbero avere il “diritto” di poter scontare la punizione per gli errori commessi e di cercare di recuperare
il senso del rispetto delle regole, con l’obiettivo di tornare a vivere con gli altri in libertà e con un nuovo senso di giustizia.
Questo discorso è ancora più valido e importante se a commettere alcuni errori sono stati ragazzi o ragazze minorenni, a cui deve essere data l’opportunità di comprendere il proprio sbaglio e di poter cambiare.
Fino a qualche anno fa in Bolivia, a differenza del nostro paese, i ragazzi e le ragazze minorenni erano detenuti nelle stesse carceri degli adulti. Da qualche tempo a questa parte, grazie al contributo dell’ONG italiana ProgettoMondo Mlal
(www.progettomondomlal.org), si è attivato in Bolivia un primo centro di detenzione alternativo al carcere, destinato a ragazzi maschi minorenni, in cui possono svolgere percorsi specifici per essere aiutati a cambiare e a riconquistare la fiducia degli altri. Questo centro si trova vicino alla capitale
della Bolivia, La Paz, in una località, El Alto, posta a 4.000 metri di altezza. Il centro si chiama Qalauma. Entro la fine dell’anno nel carcere per adulti de La Paz non ci saranno più ragazzi minorenni.
L’idea è di ampliare questo centro e prevedere un nuovo spazio destinato, invece, alle ragazze minorenni detenute. Il progetto che in particolare l’ACR sosterrà durante il Mese della Pace vuole supportare (attraverso la costruzione di una biblioteca, di uno spazio di animazione e di un asilo-nido) minori ed adolescenti di sesso femminile, in età compresa tra i 14 ed i 18 anni, in situazione di detenzione. Tale intervento, realizzato sempre nella località di El Alto, si inserisce all’interno del centro pilota Qalauma (inaugurato il
22 febbraio 2011), un centro di accoglienza specifico per minori ed adolescenti
in area penale.
Il progetto è promosso e portato avanti dall’OGN ProgettoMondo Mlal con il coinvolgimento del Ministero della Giustizia boliviana, della Chiesa locale e di altre organizzazioni non governative locali.