Un nuovo anno associativo è appena iniziato e come sempre siamo chiamati a rinnovare la nostra adesione all’AC, il nostro “si” personale e consapevole.
È bello notare come all’Azione Cattolica si aderisce e non ci si tessera. La tessera è solo una conseguenza naturale della nostra scelta di aderire.
Si legge nello statuto: “L’appartenenza all’Azione Cattolica Italiana costituisce una scelta da parte di quanti vi aderiscono per maturare la propria vocazione alla santità, viverla da laici, svolgere il servizio ecclesiale che l’Associazione propone per la crescita della comunità cristiana, il suo sviluppo pastorale, l’animazione evangelica degli ambienti di vita e per partecipare in tal modo al cammino, alle scelte pastorali, alla spiritualità propria della comunità diocesana” (Statuto dell’AC, art. 15.).
L’AC vuole essere, dunque, uno strumento nelle mani del Signore per portare l’annuncio della buona novella a tutti coloro che incontreremo lungo il nostro cammino, personale e comunitario.
L’adesione, infatti, non è solo una scelta personale, ma anche la scelta di persone che decidono di vivere la loro fede non da soli, ma insieme.
Le parole hanno un loro significato non casuale e “associazione” vuol proprio dire che un filo ci collega l’uno all’altro, che i movimenti di ciascuno influiscono sul movimento dell’insieme, e viceversa. Insieme ci accompagniamo nella fede, insieme ci educhiamo alla responsabilità, insieme partecipiamo, progettiamo, decidiamo. Da soli possiamo fare splendidi sogni, ma che rischiano di diventare utopia se non proviamo a realizzarli in compagnia.
La tessera allora non è altro che l’espressione viva di questa fitta trama di relazioni che caratterizza la vita associativa.
Il senso di appartenenza all’Azione Cattolica matura progressivamente imparando a conoscere e condividere le grandi mete che ci diamo, a sentirci parte di una famiglia che man mano si allarga, a partecipare all’impegno profondo di tanti uomini e donne, adulti, giovani e ragazzi che colorano le comunità parrocchiali, si impegnano seriamente per una formazione solida, in grado di suscitare l’incontro con il Signore e di preparare alla vita attraverso un cammino formativo per tutte le età, un forte radicamento nella parrocchia, un impegno serio e responsabile per la vita del paese.
“L’Azione Cattolica è un’esperienza di amore alla vita e di amore al mondo in un tempo in cui sembrano prevalere scoraggiamenti, delusioni, dimissioni. È desiderio di testimoniare la speranza e di vivere un impegno missionario e di evangelizzazione che, come Chiesa, si vuole portare avanti. È il coraggio di testimoniare una possibilità, di rendere possibile, di rendere presente, incontrabile, il mistero di Gesù Cristo oggi, come Chiesa” (P.Bignardi).
Riscopriamo, allora, il valore profondo dell’adesione all’Azione Cattolica come esperienza di fedeli laici associati per un servizio alla causa dell’evangelizzazione, così che possano realizzarsi le parole di Giovanni Paolo II: “Vi raccomando di dare valore ad una formazione solida, adeguata all’urgenza della nuova evangelizzazione. Abbiate sempre cura di ogni persona e aiutate tutti a difendere il tesoro della fede diffondendolo in ogni ambiente di vita.
Che l’Azione Cattolica ridiventi per un numero crescente di persone e di comunità la grande scuola della spiritualità laicale e dell’apostolato associato! Continuate a porre a disposizione delle città e dei paesi, dei luoghi del lavoro e della scuola, della sanità e del tempo libero, della cultura, dell’economia e della politica presenze competenti e credibili, capaci di contribuire a fare del mondo di oggi il grande cantiere della civiltà dell’amore”.
Buona adesione a tutti!
Sonia Dabbicco