Giuseppe Toniolo nasce il 7 marzo 1845 a Treviso. Si laurea in giurisprudenza a Padova nel 1867, trasferendosi successivamente a Venezia, a Modena e a Pisa, dove rimane come professore fino alla morte, avvenuta il 7 ottobre 1918. Nel 1878, sposa Maria Schiratti, dalla quale ha sette figli. La sua è un’esperienza di famiglia ricca di tenerezza e di preghiera, una famiglia dove la Parola di Dio è di casa. Nel clima culturale del tempo, si impegna perché i cattolici siano presenti nella società civile. Durante il II Congresso generale dei cattolici italiani, si stabilisce di promuovere, come organizzazione stabile, l’Opera dei Congressi e dei Comitati cattolici, il cui primo presidente è Giovanni Acquaderni. Il 29 dicembre 1889, a Padova, viene costituita l’Unione cattolica per gli studi sociali, il cui presidente e fondatore è proprio Giuseppe Toniolo il quale, nel 1893, dà vita alla “Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie”. Toniolo elabora una sua teoria sociologica, che afferma il prevalere dell’etica e dello spirito cristiano sulle dure leggi dell’economia. Nei suoi numerosi scritti, propone varie innovazioni: il riposo festivo, la limitazione delle ore lavorative, la difesa della piccola proprietà, la tutela del lavoro delle donne e dei ragazzi. Toniolo è anche fautore di un’azione più incisiva dei cattolici in campo sociale. Dal 1894 in poi, infatti, diviene uno degli animatori del movimento della “democrazia cristiana”, difendendo il valore economico-sociale della religione, e tentando di conciliare fede e scienza. Nel 1908, pubblica il Trattato di economia sociale. Dopo lo scioglimento dell’Opera dei Congressi, Toniolo è incaricato di redigere i nuovi statuti del movimento cattolico. Nel 1906 è nominato presidente dell’Unione Popolare, che ha il compito di coordinamento generale delle attività in campo cattolico. Su suo impulso, nel 1907 iniziano le Settimane sociali. Porta avanti il suo servizio ecclesiale con fedeltà alla Chiesa, stimato dai pontefici del suo tempo. Muore nel giorno dedicato alla Madonna del Rosario, che egli è solito invocare ogni giorno. Le sue spoglie mortali riposano nella Chiesa di S. Maria Assunta a Pieve di Soligo.
Giuseppe Toniolo è stato dichiarato Venerabile il 14 giugno 1971. In un’assemblea dei Presidenti tenuta a Firenze il 21 maggio del 1933 la Fuci si fece promotrice dell’avvio della Causa di beatificazione di Giuseppe Toniolo. Alla FUCI si aggregò subito l’intera Azione Cattolica. Più tardi (1942) entrerà nel Comitato anche l’Università Cattolica del Sacro Cuore. La lettera, firmata da Igino Righetti e da mons. Guido Anichini, esordiva così: «Le Associazioni Universitarie di Azione Cattolica, anche alla distanza di tre lustri dalla morte del prof. Giuseppe Toniolo, sentono di essere obbligate verso la Sua venerata persona, che in tempi difficili e torbidi seppe tenere alto, nelle aule scolastiche superiori d’Italia, il prestigio della scienza cristiana e alle giovani generazioni fu esempio splendidissimo di vita santa, tutta impiegata nell’adempimento dei doveri domestici e pubblici e consumata nobilmente nell’affermazione dei principi cristiani nella vita sociale. Il nome di Giuseppe Toniolo infatti vive ancora nelle università italiane, per la fama della sua dottrina e per merito dei suoi discepoli che lo hanno seguito nell’apostolato dell’insegnamento; vive soprattutto, il nome suo, tra i cultori della sociologia cristiana instaurata da Leone XIII, immortale autore della Rerum novarum, e nelle associazioni studentesche dell’Azione Cattolica a lui più care e dalle quali sperava tanto, per la diffusione delle dottrine sociali e del pensiero cristiano in generale». La richiesta fu subito accolta dalla competente autorità e si iniziarono i processi informativi: dal 1934 al 1941 si svolse il Processo ordinario a Pisa. Su questa base, concluso anche l’esame degli scritti del Toniolo, si poté introdurre il processo apostolico (7 gennaio 1951). Furono istruiti processi a Pisa, a Roma, a Vittorio Veneto, a Milano. In tutto furono ascoltati 54 testi, e tra essi alcuni di grande notorietà: dal card. Pizzardo al futuro card. Bevilacqua, da don Luigi Sturzo al conte Giuseppe Dalla Torre, dalla principessa Cristina Giustiniani al p. Agostino Gemelli. Il processo approdò al decreto di eroicità delle virtù emanato, su disposizione di Paolo VI, il 14 giugno 1971.
Il 14 gennaio 2011 il Santo Padre ha autorizzato la promulgazione del decreto del miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Giuseppe Toniolo. Il miracolo riguarda un giovane di Pieve di Soligo (Tv), paese nel quale è sepolto Giuseppe Toniolo, Francesco Bortolini, adesso 38enne. Nella notte tra sabato 3 e domenica 4 giugno del 2006, a Barbisano, una frazione di Pieve di Soligo, durante la festa della birra, Francesco decide di arrampicarsi ad una rete di recinzione. Purtroppo, però, perde l’equilibrio e cade a terra da un’altezza di circa quattro metri. La siepe sottostante attutisce il colpo, ma non sufficientemente da evitare che egli sbatta violentemente la testa. Francesco, soccorso immediatamente, viene portato all’ospedale di Conegliano in terapia intensiva, posto in coma farmacologico e dichiarato irreversibile. La situazione si aggrava di giorno in giorno e la vita di Francesco è sempre più appesa ad un filo, così il parroco, don Giuseppe Nadal, propone di iniziare una novena al venerabile Toniolo e consegna un’immaginetta con una reliquia – un filo della coperta di Toniolo – che mercoledì 7 giugno viene appoggiata alla spalliera del letto del ragazzo. Domenica 11 giugno, quando tutta la comunità di Pieve è invitata a pregare in modo particolare per il venerabile Toniolo, Francesco comincia a risvegliarsi e, dopo poco tempo, viene dimesso dall’ospedale in buone condizioni. Per il personale medico, per la famiglia e per gli amici non può che trattarsi di un fatto prodigioso. Francesco, commosso, riconosce l’intervento di una mano celeste che lo ha salvato, rafforzando la sua fede e la sua pratica religiosa. La Congregazione per le cause dei santi approfondisce l’episodio, mentre un giudizio positivo arriva da una commissione di cinque medici e dalla commissione teologica. Infine la plenaria dei vescovi e dei cardinali presenta tutto l’iter a Benedetto XVI, che afferma: «È un miracolo per l’intercessione del venerabile e presto beato Giuseppe Toniolo».
E’ importante e significativo che Toniolo diventi beato proprio ora che l’Italia e l’Europa sono attraversate da una gravissima crisi economica. Ad essere beatificato è un economista che chiedeva di coniugare etica ed economia e che i profitti dell’impresa venissero reinvestiti per creare posti di lavoro. Toniolo viene proposto al culto dei fedeli come «intermediario» tra cielo e terra, ma diventa anche un paradigma anti-crisi. L’elevazione agli onori degli altari di Giuseppe Toniolo è la dimostrazione che i laici possono conseguire pienamente la santità cristiana nell’esercizio delle responsabilità loro proprie. Ciò rappresenta la perfetta realizzazione dell’apostolato dei laici nei loro ambiti e cioè la famiglia, la scienza, la politica, l’economia. In questo senso, la vicenda terrena di Toniolo, con la grande storia del laicato in Italia e dell’Azione Cattolica, costituisce una profezia del Concilio Ecumenico Vaticano II e della vocazione universale alla santità nella Chiesa. In un passaggio dell’omelia per la beatificazione, avvenuta il 29 aprile 2012 nella Basilica romana di s. Paolo fuori le mura, il cardinale Salvatore De Giorgi ha evidenziato che con una intelligenza non comune e di una lungimiranza quasi profetica, il neo-beato si impegnò circa la necessità, per il bene nel nostro Paese, di una presenza dei cattolici, nel sociale e nel politico, limpida, coerente, coraggiosa e unitaria, fondata sull’inscindibile rapporto tra fede e ragione. L’insegnamento del Toniolo è ravvisabile anche nell’enciclica sociale di Benedetto XVI, Caritas in Veritate, nella quale «hanno trovato conferma e sviluppo non poche intuizioni innovative del beato, come la centralità della persona nel mondo del lavoro, l’insopprimibile fondamento etico dell’economia, la rilevanza antropologica della questione sociale, l’importanza del Vangelo nella costruzione della società». La festa liturgica del Beato Giuseppe Toniolo verrà celebrata il 7 ottobre.