Ai candidati sindaci
Ai candidati al Consiglio Comunale
e ai cittadini di Scordia
Carissimi, tra qualche giorno, uno o una tra voi otto candidati sindaci e sedici candidati consiglieri varcheranno la soglia del palazzo comunale per insediarsi in quanto eletti.
Da semplici cittadini vogliamo sottoporre alla vostra attenzione una serie di riflessioni, con il semplice e solo obiettivo di offrire un contributo alla crescita della nostra comunità.
Poiché la politica riguarda tutti, indirizziamo questa lettera anche ad ogni cittadino di Scordia che l’11 giugno si recherà a votare.
In questi giorni riceviamo inviti ad andare alle urne e ci chiedete il voto, ma la percentuale di votanti ogni anno si assottiglia sempre più. Una rilevante quota di cittadini è delusa dalla politica non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale.
Le ragioni di questa disaffezione sono numerose e tristemente note. Siamo di fronte a segnali sempre più forti di sfiducia verso le istituzioni, di fronte ad un carestia di speranza che è crisi di visione di futuro.
E pensando alla data dell’11 giugno la memoria corre a quel 2 giugno 1946, quando con il voto, finalmente libero e aperto a tutti, senza distinzioni, i cittadini scelsero il futuro della nostra comunità nazionale e insieme a quello anche il futuro delle loro famiglia e dei loro figli. Quel voto fece la storia, la cambiò, e trovò donne e uomini in grado di interpretarlo autenticamente, nell’impegno disinteressato, nonostante provenienze e culture politiche diverse (cattolicesimo, socialismo, comunismo, liberalismo), per il bene di tutti. Il 2 giugno ci ricorda che la democrazia è una conquista, ma che è anche un bene fragile che chiede a tutti, nessuno escluso, un impegno serio e responsabile nella difesa dei valori che custodisce e che propone. Questa è la bellezza della politica.
Parlare oggi di bellezza della politica pare certamente strano e fuori luogo. La maggior parte della gente pensa alla politica come una “cosa sporca”, o una cosa sporcata da interessi particolari, clientelismi, ruberie e consorterie varie. Sembra quasi che quando si parla di politica ci sia rassegnazione: “non si può cambiare niente”, “sono tutti ladri e disonesti”. Deve essere chiaro che non è stato sempre così, che anzi la politica è e rimane ancora oggi lo strumento più alto e nobile che hanno i cittadini per tracciare il loro cammino nella storia e nel mondo. Prima di additare o accusare altri, è necessario un serio e profondo esame di coscienza personale.
Cari candidati e cittadini, per cambiare le cose, dobbiamo innanzitutto cambiare noi stessi, la nostra mentalità, i nostri costumi, ridurre il nostro ego, tornare a vivere onestamente e con sobrietà.
Uno dei mali maggiori che attanaglia il nostro tempo è quello di una politica che non sembra essere al servizio degli altri. La politica è servizio, non affarismo, è gratuità, non vitalizio.
La vera politica si costruisce e si realizza nella quotidianità, nel fare il proprio dovere con onestà, pazienza e cura, dialogando con tutti, con la consapevolezza che dopo di noi ci sarà qualcun altro che porterà avanti questo importante compito.
Potremmo elencare i problemi che condizionano la nostra città, ma li conosciamo e ne siamo tutti consapevoli. Questo è un buon punto di partenza.
Il secondo passaggio da compiere è in direzione di un successivo livello di consapevolezza. Per crescere bene dobbiamo crescere tutti insieme, non escludendo nessuno e non lasciando nessuno indietro.
Crescere come comunità significa adottare un metodo di dialogo e di confronto autenticamente democratico a tutti i livelli, significa tendere la mano alle persone in difficoltà, a coloro che per qualsiasi motivo hanno perso la speranza, ai poveri e agli ultimi, agli scarti della globalizzazione che papa Francesco continuamente ci esorta ad avvicinare. Crescere insieme significa ridurre le diseguaglianze per costruire una democrazia dal volto umana che ha a cuore lo sviluppo sostenibile e lo sviluppo integrale. Si cresce insieme, non a colpi di maggioranza, ma ogni giorno, con il contributo di tutti e con la partecipazione di tutti. Ripartiamo dai cittadini, sono loro, siamo noi i protagonisti della nostra città.
Non è più tempo di deleghe in bianco, né di lamentele. È tempo di partecipare per costruire un futuro diverso, denunciando, controllando l’operato degli amministratori ma anche e soprattutto collaborando con loro. Uscendo dalla logica partitica, dello scambio clientelare, del “favore” e cercando insieme il bene di tutti.
Si cresce insieme se la politica, i partiti saranno in grado di dare ascolto a queste istanze di cambiamento, di far aumentare la felicità dei cittadini, il loro benessere, il loro grado di soddisfazione.
Viviamo, dunque, la festa della democrazia, questo momento di confronto e di pluralità di idee, con partecipazione attiva, e auspichiamo che, ciascuno, dal giorno dopo le elezioni si impegni e faccia ancora di più per migliorare la nostra comunità.
Scordia, 30 maggio 2017
Azione Cattolica
Parrocchia di San Rocco