Sentieri di speranza… per Adulti! La proposta dell’AC

La proposta formativa che l’Azione Cattolica fa ai soci del nostro tempo tiene conto della quotidianità del mondo adulto, dei tempi degli adulti, del bisogno di ascolto proprio anche degli adulti, delle nuove urgenze formative per il mondo adulto per essere realmente accanto alla vita di ciascuno.

Chi è l’adulto oggi?
Nel recente passato si diventava adulti al raggiungimento della maggiore età, all’inserimento nel mondo del lavoro e alla realizzazione di una propria famiglia; precedentemente si era passati attraverso alcuni “riti di iniziazione”, come il servizio militare, il debutto in società o il fidanzamento ufficiale. All’adulto si chiedeva l’ingresso definitivo nell’età della responsabilità e gli si attribuiva un certo prestigio. Oggi si fatica a raggiungere l’età adulta: molti adulti sono affetti dalla sindrome di Peter Pan o sono “ostacolati” nel raggiungimento di una condizione di stabilità economica, affettiva…
Il mondo adulto che incontriamo quotidianamente è un universo al plurale. Viviamo una varietà di ruoli, accompagnati frequentemente da problemi di coerenza o di conflitto.

  • La famiglia: diminuzione della nuzialità; aumento dei single e di altre forme di convivenza; matrimonio in età matura; maternità in età avanzata; famiglie allargate, complesse, ricostruite; single che restano in casa con i genitori; scarsa natalità; aumento della fatica educativa dei figli; aumento della fragilità affettiva e della depressione; prevalere di atteggiamenti fortemente emozionali; rincorsa del benessere psicofisico…
  • Lavori e professioni: lavori flessibili, lavori atipici, lavori in nero e in condizioni di insicurezza; fine o attenuazione del riposo domenicale, forti flussi migratori, perdita del senso di solidarietà  tra i lavoratori; problemi di licenziamenti e di riqualificazione professionale; richiesta di nuove competenze.
  • Anziani: allungamento della vita media, possibilità di investire il tempo libero post pensione nel volontariato, nell’assistenza a figli e nipoti; situazioni di solitudine e di malattia; percepirsi come oggetti e non soggetti dell’azione sociale.

La vita degli adulti è dunque segnata da tensioni e ambivalenze, da contraddizioni e senso di spaesamento: non è quindi né lineare, né statica, è fatta di oscillazioni, di tappe, di rotture e risistemazioni. Ma proprio nell’incertezza delle scelte da assumere, nella fatica di adattarsi e di reggere, si apre la possibilità di esercitare la propria responsabilità con passione e amore per la vita degli altri e di tutta la realtà: pur nella complessità del vivere, può giocarsi la disponibilità all’impegno, la volontà di operare per il bene comune, per la giustizia e la pace, la capacità di accogliere e di ascoltare, la ricerca di un senso della vita, lo sforzo di ricostruzione dell’unità con se stessi e oltre se stessi.
Nel pensare ad un’ACI a misura di adulti, che dia forma a cristiani maturi e cittadini competenti e responsabili, siamo dunque interpellati dalla problematicità del nostro tempo, ma anche incoraggiati da tante persone adulte capaci di prendere in mano la propria vita con serietà e continuità, vincendo le paure e le resistenze, ma anche le fughe da questo tempo e da questo contesto culturale.
L’ACI non pensa agli adulti come semplici destinatari, ma ritiene gli adulti soggetti, dunque protagonisti della proposta associativa. È l’idea della responsabilità degli adulti che si fa impegno in ogni campo della vita e testimonianza bella e viva della propria fede.

L’itinerario formativo e missionario che l’Azione Cattolica propone agli Adulti si propone di formare laici capaci di vivere in modo autentico e originale la propria esperienza cristiana nella vita quotidiana, dentro una storia e un’umanità che li coinvolgono, dentro la Chiesa per annunciare Gesù Risorto, Speranza del mondo.

1.    Donne e uomini per una vita riconciliata
Il Progetto formativo delinea un profilo di donne e uomini disponibili a conciliare, innanzitutto in se stessi, la dimensione storica, concreta, quotidiana, con la dimensione spirituale e la chiamata alla comunione con Dio. La vita nella sua quotidianità è il luogo teologico, dove si manifesta la presenza di Dio negli eventi.
L’adulto non si sente mai arrivato, è sempre in cammino, destinatario di una buona notizia che lo precede e alla quale è chiamato a convertirsi. Il radicamento della vita nella dimensione spirituale genera scelte responsabili, stabili, feconde, capaci di mostrare sempre la potenza liberante del Vangelo, che sa far nuove tutte le cose. In questa profondità trovano alimento e risposta le domande di senso, i grandi interrogativi della ragione, le scelte rischiose della libertà, la pazienza di stare dentro una storia che è sempre e solo un “già e non ancora”.
Il profilo dell’adulto è segnato da una ricerca profonda dell’interiorità e dal primato della coscienza, ultima istanza a cui appellarsi nelle scelte e nei dilemmi della vita. L’Aci cura la formazione e la maturazione delle coscienze, senza però intenderla individualisticamente. L’adulto, infatti, è partecipe delle vicende ecclesiali e storico-sociali.

2.    “Con lo sguardo su Gesù”: per crescere nella maturità cristiana
L’idea forza fondamentale del Progetto Formativo, il pilastro della formazione degli adulti in AC, è la centralità di Gesù Cristo, primato che non è mai sufficientemente appreso e assimilato. Oggi, come ieri, occorre vigilare sulle modalità distorte di intendere la fede che tendono a mescolare il cristianesimo con una delle tante forme di religiosità “possibile” e ad oscurare il volto di Cristo.
È l’azione dello Spirito che permette la nostra “conformazione a Cristo” e trasforma la qualità della vita, dall’interno della nostra libertà.
Dall’azione della Grazia e dalla nostra libera adesione ad essa derivano i caratteri propri di una fede adulta che la formazione in ACI aiuta a riscoprire e che oggi appare indispensabile riproporre:

  • Fede è fiducia: si tratta di recuperare la dimensione “fiduciaria” della fede. Non si può dire di fare un’autentica esperienza di fede senza fidarsi di Dio Padre, affidarsi a lui, alla sua passione per la salvezza dell’uomo;
  • Fede è sapere: la fede è anche intelligenza, è chiamata a dar ragione di sé e della speranza che la nutre. Si tratta però di una conoscenza non intellettualistica, ma vitale, esperienziale; una conoscenza che “si fida” dell’Altro e degli altri;
  • Fede è comunione: il credere non può essere un fatto privato. La fede ha per sua stessa  natura una dimensione ecclesiale e comunionale: Generata all’interno di una storia di popolo credente, essa genera a sua volta nuovi credenti. Questo è il significato autentico della “traditio”, grazie alla quale la fede si trasmette di generazione in generazione;
  • Fede è virtù: la fede è una virtù teologale: accolta dall’uomo, essa dà luogo ad uno stile di vita stabile e allo stesso tempo si coniuga con una disponibilità incessante a plasmare il proprio essere attraverso l’esercizio delle virtù. Ciò richiede una formazione continua e costante;
  • Fede è vita: Una fede adulta trova espressione e concretizzazione nelle molteplici forme dell’esperienza umana: affettiva, familiare, lavorativa, della fragilità e sofferenza, dei doveri e diritti di cittadinanza. Nulla di autenticamente umano, infatti, viene smarrito in una vita di fede e di relazione libera con Dio in Gesù. Per questo non è accettabile la separazione tra “pubblico” e “privato”.

La fede dell’adulto si qualifica allora per la maturità con cui opera la sintesi tra il vangelo e la vita quotidiana; per la convinzione nel comunicarla agli altri; per l’impegno a darle sempre maggiore profondità, in un cammino di spiritualità laicale e in una sempre nuova traduzione nelle forme della vita (p.e. la ricerca della giustizia, la pratica della solidarietà, la cura dell’uomo e la promozione della dignità di ciascuno).

3.    Cristiani laici nella Chiesa e nel mondo
“I laici, che la loro vocazione specifica pone in mezzo al mondo e alla guida dei più svariati compiti temporali, devono esercitare con ciò stesso una forma singolare di evangelizzazione. Il loro compito primario non è l’istituzione e lo sviluppo della comunità ecclesiale, che è ruolo specifico dei Pastori, ma è la messa in atto di tutte le possibilità cristiane ed evangeliche nascoste ma già presenti e operanti nelle realtà del mondo. Il campo proprio della loro attività evangelizzatrice è il mondo vasto e complicato della politica, della realtà sociale, dell’economia; così pure della cultura, della scienza e delle arti, della vita internazionale, degli strumenti della comunicazione sociale e anche di altre realtà particolarmente aperte all’evangelizzazione, quali l’amore e la famiglia, l’educazione dei bambini e degli adolescenti, il lavoro professionale, la sofferenza” (Paolo VI, Evangelii nuntiandi, n. 70).
Il Progetto formativo sintetizza questa meta con l’espressione “nel mondo, ma non del mondo” e la indica come la principale missione dei laici di Azione Cattolica: significa assumere fino in fondo la dimensione umana sul modello di un Dio che si è fatto uomo.
Dall’altro lato questa tensione missionaria verso ogni ambito di vita è da vivere in profonda comunione con la Chiesa, di cui si è parte. L’adulto di ACI è sollecitato ad assumere con responsabilità la propria appartenenza alla Chiesa, attraverso l’Azione Cattolica. Laici credenti associati, evangelizzatori nel mondo e in comunione con la Chiesa: questa è la sintesi dell’essere Azione Cattolica.

4.    Testimoni del dono dell’ACI
Gli adulti di ACI trasmettono l’idea di un’associazione nella quale si vive insieme con lo spirito della famiglia, con quel senso di un “noi” che accoglie la pluralità delle esperienze personali, ma coinvolge tutti in uno stile di corresponsabilità, in una relazione forte, significativa e bella.
Gli adulti sono i primi testimoni dell’identità associativa e si adoperano affinché il grande patrimonio di storia, di valori, di esperienze maturate dall’associazione nel corso degli anni sia trasmesso alle generazioni più giovani.
Gli adulti creano occasioni di dialogo e di confronto, hanno a cuore la vita dell’associazione nel suo insieme e si adoperano, specie attraverso la cura dell’unitarietà, affinché avvenga il passaggio tra un settore e l’altro, garantendo così una formazione permanente.
Gli adulti raccontano la propria esperienza associativa con uno stile di vita radicato nel primato della vita spirituale, nella grande passione per la Chiesa e nell’impegno concreto nella comunità civile.